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Coltivare mirtilli

Il mirtillo nero è sicuramente una delle piante più incantevoli e benefiche dell’orto autunnale. Sebbene sia comune trovarlo nei piatti della nostra cucina (specialmente nei dolci) e tra i banchi del mercato e dei supermercati, è un frutto che richiede molta cura e attenzione. La coltivazione del mirtillo, infatti, è un processo delicato e complesso, soprattutto per il mercato nostrano in cui la ricerca della qualità massima delle materie prime è un aspetto fondamentale.
Apparentemente, la coltivazione del mirtillo può sembrare piuttosto facile e casuale, soprattutto perché siamo abituati a veder crescere questa pianta liberamente nei boschi e nelle foreste, insieme ad altri frutti come la mora e il ribes. Per ottenere il massimo della qualità di questo frutto prezioso, però, bisogna aver sempre a mente che occorre un lavoro minuzioso e attento che può essere compiuto solo dalle mani esperte di un agricoltore specializzato. Prima di scoprire tutte le fasi del processo per la coltivazione del mirtillo, occorre fare una piccola ma importante precisazione. Questo frutto, il cui nome scientifico è Vaccinium myrtillus e che differisce dalla sua versione rossa (Vaccinium vitis-idaea), non è adatto a tutti i tipi di terreno. Esso infatti non sopporta di buon grado le grandi escursioni climatiche che prevedono inverni gelidi ed estati torride: proprio per questo motivo, sul territorio italiano, è più facile coltivarlo nel nord e nel centro dello stivale piuttosto che nelle regioni meridionali o in alta montagna.
 
Quali sono, quindi, gli altri aspetti fondamentali di cui tener conto per fare di questo frutto un bene prezioso ed il più squisito possibile?
Andiamo per gradi, cercando di spiegare nel dettaglio tutti i particolari in modo che siano ben chiare la cura e l’attenzione necessarie per queste coltivazioni e, perché no, che qualcuno si diletti e decida di inserire una pianta nel suo giardino.

La prima cosa che c’è da sapere sulla coltivazione del mirtillo riguarda il terreno, che rappresenta anche l’aspetto più importante da curare. Il suolo deve essere acido, con un ph di circa 4.5, in modo tale che la pianta cresca in salute e rigogliosamente. È bene, quindi, far sempre controllare il terreno prima di procedere alla coltivazione e, nel caso esso non rappresenti i requisiti di acidità richiesti, si può modificare l’habitat in cui dovrà crescere il mirtillo. Un metodo può consistere nel fare una cospicua buca e riempirla di terriccio per piante acidofile, oppure correggere quanto già presente aggiungendo della torba, una contenuta dose di zolfo e sabbia granulosa, quest’ultima solo se il terreno è troppo pesante e argilloso.
Non a caso, infatti, il mirtillo cresce bene nelle lande acide e umide, e si sviluppa facilmente anche in terreni poveri.

Riguardo al come organizzare la piantagione e strutturare le cure colturali, invece, bisogna ricordarsi che la coltivazione del mirtillo prevede che sia fondamentale una costante irrigazione. Le radici delle piante di mirtillo devo sempre essere al fresco e ben umide, per questo un buon spargimento di pacciame a base di torba e foglie sul terreno, come detto precedentemente, è graditissimo dal caro Vaccinum che potrà così crescere in modo rigoglioso e ottimale.
Nel caso si volessero coltivare più piante è opportuno chiarire che per ottenere uno sviluppo ideale e facilitare le operazioni di raccolta e manutenzione occorre che la messa a dimora preveda uno spazio di circa tre metri tra le diverse file e di circa un metro e mezzo tra le piante appartenenti alla stessa fila.  Alcuni altri piccoli accorgimenti potranno fare di una coltivazione di mirtilli qualsiasi una vera e propria miniera d’oro di squisite prelibatezze.

• Imprescindibile è, da questo punto di vista, una buona potatura che consentirà di rendere la piantagione produttiva e con bacche di ottima pezzatura. L’arbusto del mirtillo non richiede un grande lavoro per i primi tre anni di vita, in cui è consigliabile limitarsi a rimuovere i rami secchi e danneggiati. Successivamente conviene apportare una potatura leggera, che mantenga un massimo di sei o sette fusti principali, così che il cespuglio sia ben arieggiato accompagnando le operazioni con attenti accorciamenti e diradamenti che permetteranno di aumentare la pezzatura delle bacche. Si consiglia di procedere alla potatura in autunno, dopo la caduta delle foglie, oppure in inverno prima della ripresa vegetativa.

• Non bisogna dimenticarsi mai di aumentare le irrigazioni estive, soprattutto in quanto sul suolo italiano può capitare che ci siano periodi di siccità e di caldo fuori dal normale. Importantissimo è, inoltre, non zappare mai la terra attorno alle piante in quanto le radici del mirtillo sono di tipo superficiale, e si rischierebbe così di scalfirle rovinando il raccolto. Si consiglia, piuttosto, un’opera di diserbamento manuale, attento e delicato, così da ripulire il terreno e prevenire modifiche al PH non intenzionali.

Come si propaga al meglio questo frutto squisito e dalle incredibili capacità benefiche per la salute?
Sicuramente il metodo migliore per moltiplicare il mirtillo è quello delle talee legnose, il cui processo di radicazione non è dei più facili e quindi richiede una serie di accorgimenti. In primis, esse vanno ricavate dalla pianta in corrispondenza del ceppo e devono essere di circa un anno di età. Questi rami vanno lasciati immersi per cinque/sei ore in una miscela a base di Captano sciolto in acqua, poi asciugati e conservati in frigorifero ad una temperatura di 2-3 gradi, dopo essere stati avvolti in sacchetti di polietilene.
A fine inverno si preparano delle talee lunghe circa 15-20 centimetri e dotate di 4-5 gemme che, per stimolare al meglio lo sviluppo delle radici, possono anche subire un trattamento con Fitormoni radicanti sulla loro parte basale. Nei primi 2-3 mesi è necessario irrigarle regolarmente, come detto in precedenza, e tenerle in un luogo poco illuminato in quanto la mancanza di luce troppo persistente favorisce lo sviluppo e la crescita della pianta.
Dopo un anno la pianta di mirtillo, ora ben radicata, è pronta per il trapianto a dimora, secondo le indicazioni fornite precedentemente nel testo. Un ultimo sguardo va dato alla difesa dalle malattie e dai parassiti, un nodo cruciale per ottenere una buona coltivazione di mirtilli.

Questo frutto è particolarmente resistente ad attacchi di tipo fungino e parassiti animali e di conseguenza è importantissimo evitare qualsiasi tipo di intervento: usare dei prodotti per precauzione porterebbe solo ad un danneggiamento delle piante. Di maggiore rilevanza sono, invece, i danni atmosferici, in particolare modo il peso della neve sulle piante. Nelle regioni a forte rischio nevicate, si consiglia di legare le piante nei periodi più sensibili e ricoprirle con delle reti, ad esempio quelle da uccelli, durante la maturazione.

In conclusione, la coltivazione del mirtillo è solo apparentemente un processo facile: per ottenere un frutto di ottima qualità e massimizzare il raccolto occorre una grande cura dei particolari, anche in quelli più piccoli che comunemente si pensa non siano importanti.

Benefici del mirtillo

I benefici del mirtillo

I benefici sulla salute e le proprietà del mirtillo sono davvero molte.

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